Air Liquide e Sasol hanno firmato due contratti a lungo termine (PPA) con Enel Green Power per la fornitura di una capacità totale di 220 MW di energia rinnovabile al sito di Sasol a Secunda, in Sudafrica.
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Gli impianti entreranno in esercizio nella prima metà del 2023 e complessivamente produrranno circa 45 GWh annui, in grado di coprire il fabbisogno di 16 mila famiglie ed evitare l'emissione di oltre 35 mila tonnellate di CO? equivalenti all'anno. In base all'accordo, che ha durata fino a 10 anni, Chiron Energy si occuperà della realizzazione e gestione degli asset, mentre Edison si impegna a ritirare l'energia rinnovabile prodotta, e le relative garanzie di origine green, per metterla al servizio della decarbonizzazione del Paese e del proprio portafoglio clienti.
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L'urgenza di agire per contrastare il cambiamento climatico non è mai stata così grande e, in assenza di una regolamentazione globale, varie aziende stanno volontariamente intensificando i loro sforzi per colmare questo divario. A inizio 2021 più di 1.000 aziende avevano fissato obiettivi di riduzione del carbonio sulla base di obiettivi scientifici condivisi (Science-based Targets Initiative - SBTI), mentre altre centinaia erano già impegnate in progetti per adottare energia rinnovabile, aumentare l'efficienza energetica e passare ai veicoli elettrici attraverso programmi come RE100, EP100 ed EV100 di The Climate Group. Recentemente, gli impegni presi da alcune aziende sono saliti di livello, ripromettendosi di raggiungere la neutralità o addirittura la negatività di emissioni. Gran parte dell'azione fino ad oggi si è concentrata sulla riduzione delle emissioni generate dalla produzione di elettricità, quelle classificate nell'ambito Scope 2 del GHG Protocol. La maggior parte di queste emissioni proviene dalla combustione di combustibili fossili come carbone e gas naturale e sono prevalentemente composte da anidride carbonica (CO2), il più diffuso dei gas serra. Tuttavia, se le aziende vogliono avere un approccio più sofisticato, diventa imperativo affrontare la riduzione di una gamma più ampia di emissioni. Una nuova enfasi sulla riduzione dell'anidride carbonica negli ambiti Scope 1 e Scope 3 del GHG Protocol Ridurre il consumo di elettricità nell'operatività aziendale e affidarsi all'acquisto di energia rinnovabile (sotto forma di un accordo di acquisto di energia [ PPA ] o tramite certificati di attribuzione energetica [ EAC ] è un modo relativamente semplice per gestire le emissioni di Scope 2. In effetti, secondo un dato comunicato da Bloomberg New Energy Finance, fino alla fine del 2019 le aziende private erano state responsabili dell'acquisto di oltre 32 gigawatt di capacità di elettricità rinnovabile in tutto il mondo tramite PPA (e i clienti di Schneider Electric rappresentano circa il 25% di questo totale). È più difficile ridurre le emissioni in altre aree aziendali e, a seconda delle dimensioni e dell'ambito dell'attività, l'elettricità può essere una componente relativamente piccola dell'impronta complessiva delle emissioni. Ad esempio, settori come quello dei viaggi, le spedizioni marittime e altre forme di trasporto o le industrie con processi di produzione ad alta intensità energetica che si basano sull'energia termica per il calore, possono avere un'impronta di Scope 1 fuori misura rispetto al consumo di energia nelle proprie flotte e strutture. E quasi tutte le aziende faticano ad affrontare le riduzioni di Scope 3, poiché tale categoria include le emissioni legate alla catena di approvvigionamento, i viaggi d'affari e la gestione dei rifiuti, che sono al di fuori del controllo operativo diretto dell'azienda. Quali sono i gas serra in atmosfera La buona notizia è che la volontà di ridurre le emissioni anche in queste aree critiche sta stimolando l'innovazione. Nuovi sviluppi in ottica di circolarità, nella progettazione del ciclo di vita del prodotto, nei biocarburanti e in altre tecnologie stanno aiutando le aziende ad avvicinarsi allo "zero netto" di emissioni.
Il modello di mercato a tendere è quello del PPA (Power Purchase Agreement)? In sostanza è contratto di acquisto dell'energia che un soggetto grossista (trader) offre al proprietario di impianti di produzione. Contratto di lungo termine, prevede una componente di finanziamento, stabilizzazione del prezzo di scambio (eventualmente indicizzato).
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Con l'opzione finanziata PPA on-site, è possibile dotarsi di un impianto fotovoltaico senza esborso di capitale, fissare il costo dell'energia kWh per tutta la durata contrattuale, assicurandosi la prevedibilità totale dei costi energetici futuri e progredire nel percorso di decarbonizzazione.