Vulcan e Stellantis firmano il quarto accordo, che rappresenta il primo progetto congiunto in Francia e riguarda il potenziale utilizzo di energia geotermica per decarbonizzare e localizzare l'approvvigionamento energetico per le attività europee di Stellantis
Geotermia
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Enel Green Power Italia e Nippon Gases Operations, parte del gruppo Nippon Gases Italia specializzato in gas industriali atmosferici e di processo, hanno siglato un accordo per la realizzazione di un nuovo impianto di riutilizzo, purificazione e liquefazione ai fini alimentari della CO2 naturalmente presente nei fluidi geotermici delle centrali di Piancastagnaio, in provincia di Siena.
Dopo il successo del primo incontro, "I nuovi vettori energetici", le attività associate al programma FIL ROUGE continuano con una serie di presentazioni con fine transizione energetica: - Disponibilità e utilizzo della biomassa in Italia (16 marzo) - L'attualità della geotermia (20 aprile) - Sviluppo degli impianti BIOGAS in italia (16 maggio)
Eavor, leader nell'energia geotermica innovativa, ha selezionato Turboden S.p.A. ("Turboden") per lo sviluppo del proprio progetto nel sud della Germania a Geretsried (Baviera). La tecnologia Organic Rankine Cycle ("ORC") di Turboden sarà utilizzata nel primo progetto commerciale con Eavor-Loop?, che sfrutta il calore della terra per fornire elettricità al mercato locale.
Quando parliamo di vulcani siamo subito portati a pensare alle eruzioni: fiumi di lava, case distrutte dalle fiamme, evacuazioni e tanta paura. Sono queste, infatti, le immagini che automaticamente le parole "energia dei vulcani" ci evocano. Questo anche perché i vulcani, a livello di cronaca, sono protagonisti solo in queste occasioni. Ne è un esempio il recente caso del vulcano Nyiragongo, a Goma, capitale del Nord Kivu nella Repubblica Democratica del Congo, che ha eruttato per diversi giorni, seminando il panico tra la popolazione. Migliaia di persone, scappando in preda al pericolo, hanno perso la propria casa e sono molte le missioni umanitarie intervenute per aiutare la popolazione locale. Tra queste ANPIL Onlus la missione con cui collaboriamo da molti anni, presente nel nostro programma di fidelizzazione aperto a clienti e non, che si occupa del sostegno all'infanzia disagiata e abbandonata nei Paesi del Terzo e Quarto Mondo. L'energia dei vulcani, però, non ha solo questo lato distruttivo. Quella vulcanica è un'energia primordiale del nostro Pianeta e proprio questa potenza può avere una valenza non solo devastante, anzi: è una preziosissima risorsa per la produzione di energia geotermica. Cos'è l'energia geotermica Prima di vedere come l'energia dei vulcani possa essere sfruttata, è importante definire cos'è l'energia geotermica. Questa forma di energia permette di produrre energia elettrica o riscaldamento a partire dal calore geologico che si trova naturalmente sotto la crosta terrestre. Questo calore fa aumentare la temperatura sotto terra e, riscaldando le acque che scorrono, fa sviluppare del vapore acqueo che, convogliato con apposite turbine, porta alla produzione di energia pulita. Grazie poi all'immissione di acqua fredda nel sottosuolo è possibile produrre energia in modo continuo, rinnovabile e soprattutto senza l'emissione di sostanze inquinanti: è quindi un'energia completamente rinnovabile. Per capire come un funziona un impianto geotermico qui un articolo dedicato. La geotermia è oggi una delle soluzioni green e con un basso impatto ambientale, che non emette CO2. Potrebbe anzi essere sempre più diffusa nel futuro: secondo alcune stime, infatti, entro il 2050 il calore geotermico potrebbe contribuire ben al 7% del fabbisogno energetico mondiale. È una percentuale molto alta se consideriamo che questa forma di energia non è attuabile in tutto il mondo. Vulcani e energia geotermica Se quindi l'energia geotermica è legata al calore presente nel sottosuolo, riusciamo a capire quanto il legame con l'energia dei vulcani sia importante. Il calore presente sotto la crosta terrestre, infatti, è il risultato di diversi fattori, come le reazioni chimiche scaturite da diverse sostanze fino alle sorgenti di acqua calda. Tra queste cause i vulcani sotterranei e le lingue di magma sono chiaramente tra le fonti principali. Sotto i vulcani attivi devono però esserci delle precise condizioni che permettono l'installazione di una centrale geotermica: è necessario che il calore sprigionato dal magma produca sia gas che vapore acqueo, elementi fondamentali che permettono alle centrali di funzionare e produrre energia.
La risorsa geotermica a bassa entalpia è una fonte di energia pulita, gratuita, rinnovabile, sicura nel tempo, ecocompatibile e diffusa in gran parte del territorio nazionale. Il maggiore sviluppo nei prossimi decenni è atteso nella climatizzazione degli ambienti, soprattutto per le potenzialità offerte dagli impianti a pompa di calore geotermica (Ground Source Heat Pump - GSHP): il sistema geotermico accoppiato alle pompe di calore costituisce ad oggi il sistema di condizionamento più efficiente dal punto di vista energetico ed ambientale. Il primo impianto pilota che sfrutta questa fonte, presente in un Centro di Ricerca ENEA, è stato realizzato in Casaccia nell'anno in corso, nell'ambito della Ricerca di Sistema Elettrico Nazionale (Piano Triennale 2019-2021). Un sistema di monitoraggio costituito da fibre ottiche di tipo DTS (Distributed Temperature Sensors), inserite contestualmente alla messa in posa delle sonde geotermiche nei quattro pozzi realizzati, permetterà di acquisire in maniera distribuita il profilo verticale della temperatura. Pertanto, sarà possibile la ricostruzione tridimensionale del campo termico nell'intorno dell'area occupata dal campo geosonde, la sua evoluzione nell'arco delle stagioni, e non ultimo l'efficienza del sistema sonde-terreno nel tempo.
Il sistema di cogenerazione ORC consente una grande flessibilità nella scelta di differenti sorgenti di calore, prima fra tutte la biomassa. Tante le applicazioni nell'industria con ottima valorizzazione termica e produzione elettrica, il tutto rispettando l'ambiente e in modo economicamente vantaggioso e sostenibile. Basato sul principio termodinamico che utilizza fluidi organici anziché acqua per la produzione di energia elettrica e calore, il ciclo Rankine organico (ORC Organic Rankine Cycle) si basa su recuperi termici nelle tipologie più svariate: da rifiuti urbani, cascami di calore da processi produttivi ma anche da altre fonti quali il calore geotermico o dalla combustione di biomassa. Nell'ambito della produzione combinata di energia elettrica e calore, ricopre una precisa collocazione in funzione delle prestazioni energetiche fornite.
AKM è un'azienda tedesca che produce gruppi frigoriferi ad assorbimento acqua/ammoniaca per il raffreddamento di fluidi fino a -40°C utilizzando una fonte termica proveniente da cogenerazione, geotermia, combustione d biomassa, recuperi termici industriali, teleriscaldamento, energia solare termica.
I gruppi frigoriferi ad assorbimento AKM raffreddano fluidi fino a -40°C utilizzando acqua calda o vapore da cogenerazione, geotermia, teleriscaldamento, combustione di biomassa o residui, energia solare termica, recuperi termici industriali, impianti di incenerimento.
È stato pubblicato sul sito del GSE il Rapporto "Energia da fonti rinnovabili in Italia - 2018" che fornisce il quadro statistico completo e ufficiale sulla diffusione e sugli impieghi delle fonti rinnovabili di energia (FER) in Italia, aggiornato al 2018, articolato tra i settori Elettrico, Termico e Trasporti. In particolare per il settore Termico sono riportati i consumi finali di energia da FER, così ripartiti: - Consumi diretti di energia termica: - da fonte solare (attraverso collettori solari termici); - da bioenergie (biomasse solide, frazione biodegradabile dei rifiuti, biogas, bioliquidi); - da fonte geotermica; - da fonte aerotermica, idrotermica e geotermica (ambient heat) sfruttata mediante pompe di calore per il riscaldamento degli ambienti.
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- Settori di attività: Oil & Gas, Energie Rinnovabili (eolico, fotovoltaico, solare, geotermia), Ferroviario, Navale ed Avio - Manuali di installazione, Dossier Tecnici, Certificazioni TR&S, Ingegneria, - Iter Certificativo - Documenti necessari per la certificazione - Registro Unico - Marchio di conformità
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Il contributo del progetto E-USE vuole essere quello di raccogliere dati sulla sostenibilità ambientale ed economica dei siti pilota per supportare una diffusione piu’ capillare della tecnologia. La geotermia a bassa entalpia con pompe di calore può essere una tecnologia utile per l’utilizzo dei cascami termici a bassa temperatura (smart thermal energy grid) e può essere combinata facilmente con altre rinnovabili (e.g. solare a concentrazione, o con altri usi della risorsa acquifera).
Misurare le proprietà di scambio termico di una sonda pilota L'analisi dei risultati del test permette di determinare: temperatura del terreno indisturbato Tg conducibilità termica media effettiva λ [W/(m K)] del suolo interessato resistenza termica Rb [K/(W/m)] della sonda geotermica
L’utilizzo di apparati altamente performanti come ad es. impianti di climatizzazione tipo VRF (come vedremo in seguito) con altissimi rendimenti e bassi consumi energetici, oppure impianti di trattamento aria con recuperatori di calore e con l’abbinamento di fonti energetiche rinnovabili (solare e geotermica), consentono di avere ottimi risultati sia in termini di riqualificazione energetica che in termini di risparmio economico.
(in lingua inglese) Demonstration of flexible RES power plants: Some renewables, including geothermal plants, usually run as base load, but new technology such as binary turbines allow them to be flexible in their production. More demonstration plants must be installed in different market contexts. Research and Development of the next generation of RES technologies such as EGS: Breakthrough renewable technologies could be the future game changer for decarbonising the energy system. Enhanced Geothermal Systems (EGS) is a technology already demonstrated but an Action Plan must be launched for increasing its contribution to the electricity mix.
Analisi e valutazione della sostenibilità economica e ambientale degli impianti di generazione di calore ed elettricità che sfruttano la biomassa legnosa come combustibile, applicati al settore della serricoltura.
La pompa di calore geotermica condensata ad acqua GSP di Eneren, società del Gruppo Galletti, è polivalente, full inverter, tecnologica, versatile, economica nell’installazione e nella gestione. Produce acqua calda e fredda contemporaneamente riducendo l'estensione del campo sonde geotermico grazie all’evaporatore allagato. La pompa di calore geotermica condensata ad acqua GSP di Eneren, può essere usata con sonde geotermiche a circuito chiuso oppure con acqua di falda. Essendo un’unità polivalente, permette il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria in recupero totale in contemporanea alla produzione di acqua refrigerata, rispondendo a tutte le esigenze di comfort. Le pompe di circolazione (lato Utenza, lato Recupero e lato Sorgente), così come il compressore, sono caratterizzate da motori sincroni a magneti permanenti pilotati da inverter BLDC (Brush Less Direct Current), rappresentando quanto di più tecnologico attualmente disponibile sul mercato per applicazioni a velocità variabile, assicurando modulazione ed efficienza elevata ai carichi parziali. L’evaporatore a piastre saldobrasate che opera in regime allagato, inoltre, è la grande novità dal punto di vista tecnologico. Questa innovazione consente ridottissimi approcci fra temperatura di evaporazione e temperatura del fluido raffreddato, permettendo di minimizzare l’estensione del campo sonde (evitando l’utilizzo di fluidi anticongelanti) o in alternativa di beneficiare di elevate efficienze del sistema, da cui deriva sempre un risparmio economico nei costi di installazione o di gestione. GSP può rispondere a richieste di installazione sia a 2 che a 4 tubi. Rispettivamente, questo significa che possono essere prodotti contemporaneamente acqua calda sanitaria e acqua refrigerata, oppure riscaldamento e raffrescamento. L’unità, infatti, contiene al suo interno tre scambiatori, la cui combinazione di utilizzo varia in base alla richiesta.
Il bilancio delle emissioni è effettuato sulla base del contenuto energetico del combustibile utilizzato. Eccezione per geotermico (uso finale) e solare termico (energia disponibile al fluido di scambio). Mix fossile sostituito annualmente (fonte: EUROSTAT) dipende dal settore di consumo in cui tale sostituzione ha luogo: - Settore della trasformazione (CHP + only heat): le FER sostituiscono caldaia a gas naturale (migliore tecnologia). - Settore degli usi finali: si considera la distribuzione dei consumi di fonti fossili nel settore specifico, per l’anno oggetto della valutazione.
L’eolico offshore oggi rappresenta la più matura e interessante fonte energetica localizzata sul mare • Le maggiori fonti energetiche includono: – Onde – Maree (tidal range and currents) – Correnti Oceaniche – Gradienti termici e osmotici – Biomasse marine
Il complesso dei nuovi Ospedali Riuniti Padova Sud sorge al centro di un’ampia area verde a Monselice e presenta un impianto orizzontale con tre corpi fabbrica per un totale di 75.000 m2 di superficie lorda. Gli edifici sono alti non più di tre piani fuori terra più due livelli tecnici. Il profilo ondulato delle coperture ricorda il paesaggio delle colline circostanti e consente al complesso di inserirsi in maniera armonica nel contesto in cui sorge. hall, South Padua United Hospitals, Este - Monselice, Aymeric ZublenaIl tema del risparmio energetico è risultato infatti vitale fin dalle prime fasi della progettazione del nuovo ospedale. L’analisi energetica svolta in fase di progettazione ha portato alla scelta di un sistema di trigenerazone basato su 2 motori da 802 kWe e 1 assorbitore da 900 kWf. I vantaggi connessi all’impiego di un sistema di trigenerazione sono la riduzione dei consumi energetici e delle relative emissioni inquinanti, la defiscalizzazione per l’acquisto del metano e l’ottenimento dei TEE con la loro conseguente valorizzazione economica. Per aumentare ulteriormente l’efficienza energetica della struttura ospedaliera, al sistema di trigenerazione è stato affiancato un campo geotermico, composto da 1300 sonde verticali a ciclo chiuso. Le sonde sono attestate su 3 pompe di calore NECS-WN/B di Climaveneta, poste nelle sottocentrali termofrigorifere e collegate direttamente ai collettori di distribuzione secondaria. Il campo geotermico in inverno produce acqua calda a 45 °C (potenza complessiva 450 kW; COP 4,5), mentre in estate mette a disposizione acqua refrigerata a 7 °C (500 kW; EER 5,0). Oltre al risparmio economico, questa fonte di energia rinnovabile riduce le emissioni inquinanti e costituisce una riserva di potenza termofrigorifera per l’impianto. Gemmo SpA, che ha realizzato tutte le opere impiantistiche del polo ospedaliero di Monselice, ha scelto Climaveneta per la fornitura di sistemi per il trattamento aria. Anche per il trattamento dell’aria si è optato infatti per una soluzione altamente efficiente con l’installazione di 132 unità di trattamento aria WIZARD di Climavenata che raggiungono una portata d’aria totale superiore ai 900.000 m³/h. Tutti i componenti delle unità sono stati progettati e selezionati attentamente per soddisfare i più stringenti requisiti di pulizia e igiene, tipicamente richiesti dalle strutture ospedaliere, garantendo allo stesso tempo massimo comfort in ambiente e bassi livelli di rumorosità. Cristiano Dal Seno, AHU Development Manager di Climaveneta afferma “Le unità trattamento d’aria Climaveneta sono complete di tutti i componenti necessari a garantire filtrazione, umidificazione, recupero del calore e ottimali qualità dell’aria, coerentemente con l’approccio orientato alla sostenibilità dei Nuovi Ospedali riuniti Padova Sud. Garantire il massimo comfort in ogni progetto minimizzando, allo stesso tempo, l’impatto ambientale dell’impianto e dell’intera struttura è anche la mission di Climaveneta,che da 45 anni fa del comfort sostenibile la propria bandiera”. Sempre nell’ottica dell’efficienza energetica presso il polo ospedaliero Madre Teresa di Calcutta sono stati inoltre installate ulteriori 9 pompe di calore Climaveneta per il recupero termodinamico attivo in abbinamento ai recuperatori di calore di tipo statico. Nel dettaglio si tratta di 8 NECS-WN/B di potenze diverse ed un RECS-W/B 2152 tutti forniti da Climaveneta per una potenza termica totale di 2,3 MW. Questo sistema coniuga un elevato standard qualitativo evitando qualsiasi fenomeno di contaminazione tra i flussi dell’aria e si distingue per l’erogazione pressoché costante della potenza, termica e frigorifera, anche al variare della temperatura esterna. Anche l’adozione di canalizzazioni in pannelli prefabbricati in poliuretano permette di conseguire significativi vantaggi, fra cui maggiore abbattimento acustico, e una consistente riduzione delle perdite d’aria e quindi della portata d’aria trattata con una sostanziale riduzione dei consumi energetici. Grazie a tutti questi accorgimenti e ad una progettazione integrata di struttura ed impianti il fabbisogno energetico dell’ospedale risulta complessivamente inferiore del 27% rispetto a un altro ospedale equivalente, comunque a norma. Si tratta di un risultato frutto di una consolidata esperienza e di un approccio che, sotto il profilo metodologico, potrebbe essere favorevolmente replicato in numerose situazioni. Secondo Francesco Ortolani, Direttore Generale di Gemmo SpA: “Siamo molto orgogliosi del lavoro svolto all’Ospedale Madre Teresa di Calcutta dove, grazie anche a partner come Climaveneta, abbiamo realizzato impianti tecnologici che coniugano innovazione alla massima efficienza energetica e affidabilità”. Nel caso specifico del complesso dei nuovi Ospedali Riuniti di Padova Sud, oltre al risparmio energetico, grande importanza è stata data alla sicurezza antisismica. Gli ospedali sono infatti chiamati a svolgere un’importantissima funzione di soccorso alla popolazione in caso di calamità, e devono quindi essere in grado di garantire l’efficace continuazione delle prime operazioni di pronto intervento sanitario. Questo impone di porre una particolare attenzione non solo agli elementi portanti dell’edificio ma anche a quelli impiantistici che devono essere in grado di gestire le emergenze. Anche Climaveneta ha quindi verificato la resistenza sismica delle proprie unità, con l’installazione di particolari piedini antisismici per le pompe di calore, in grado di assorbire le vibrazioni dovute ad un eventuale sisma e sottoponendo le UTA ad un attenta analisi strutturale. Affidabilità, efficienza, silenziosità sono i principali fattori che contraddistinguono da sempre le unità Climaveneta e che sono risultati indispensabili nella realizzazione di una struttura ospedaliera moderna come quella del polo Madre Teresa di Calcutta a Monselice.
La tecnologia ORC Turboden grazie alla sua efficienza, flessibilità ed affidabilità consente la realizzazione di impianti cogenerativi in un ampio range di potenze (200 kW – 15 MW) e per un vasto campo di applicazioni (quali biomassa legnosa, recupero di calore, geotermia). Gli oltre 300 impianti avviati o in fase di realizzazione sono prova tangibile della fattibilità tecnicoeconomica di queste tipologie d’impianti.