E’ disponibile la nuova Guida Tecnica sulle cabine elettriche MT/BT realizzata da ANIE Energia, l’associazione che all’interno di ANIE Confindustria rappresenta le aziende che producono, distribuiscono ed installano apparecchiature, componenti e sistemi per la Generazione, Trasmissione e Distribuzione di energia elettrica per il suo utilizzo efficiente nelle applicazioni industriali e civili. La Guida Tecnica sulle cabine elettriche MT/BT è frutto dell’esperienza dei costruttori leader nella progettazione e costruzione di cabine elettriche di distribuzione MT/BT e relativi componenti installati, associati a ANIE Confindustria, che hanno condensato nel documento il loro know-how. Il volume è scaricabile dal sito ANIE nella sezione Sezione Servizi/Pubblicazioni Tecniche e Studi/Pubblicazioni Tecniche. La Guida tratta i riferimenti normativi da seguire nella progettazione di una cabina elettrica MT/BT, sia essa prefabbricata che non prefabbricata, dando delle indicazioni per meglio seguire i dettami normativi. Negli ultimi anni infatti sono state aggiornate diverse norme, tra cui le regole di connessione alla rete, la guida alla realizzazione delle cabine (CEI 99-4) e il DM dei Vigili del Fuoco sulla prevenzione incendi quando vi sono liquidi isolanti combustibili. Inoltre si approfondiscono anche tutti i riferimenti normativi e alcune indicazioni progettuali dei principali componenti che vengono installati in una cabina elettrica MT/BT, ovvero: il quadro di media tensione, il trasformatore e il quadro di bassa tensione. Altri argomenti che vengono trattati sono l’inquinamento elettromagnetico della cabina e il sistema di distribuzione che può essere in cavi oppure in condotto sbarre. Il sottogruppo Cabine Elettriche MT/BT di ANIE Energia è composto da 25 aziende con un fatturato complessivo di 29 milioni di euro nel 2015 che rappresentano più dell’80% del mercato.
Erminia Frigerio
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Con il mese di maggio migliora la fotografia dello sviluppo del settore delle fonti rinnovabili, nonostante le nuove installazioni di eolico, fotovoltaico e idroelettrico siano ancora leggermente in calo (-2%) rispetto allo stesso periodo del 2015. Continua l’andamento in crescita per il fotovoltaico: la potenza installata nei primi cinque mesi del 2016 raggiunge circa 165 MW registrando un aumento del 58% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche il numero di unità di produzione risulta in aumento del 10%. Nel mese di maggio le piccole taglie (fino ai 20 kW) scendono al 53% della nuova potenza fotovoltaica installata rispetto al precedente osservatorio, per via dell’installazione di un impianto da 19 MW in Abruzzo, e sono corrispondenti al 96% degli impianti connessi. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di potenza sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, mentre quelle con il maggior decremento sono Liguria e Umbria. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di unità di produzione sono Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta, mentre quelle con il maggior decremento sono Molise, Trentino Alto Adige e Umbria. Risulta essere in diminuzione la potenza dei nuovi impianti eolici installati (circa 66 MW) che fino a maggio 2016 si è ridotta del 37% rispetto allo stesso periodo dell’anno del 2015. Le unità di produzione da fonte eolica connesse in rete sono, invece, aumentate del 3%. Le richieste di connessione di unità di produzione di taglia superiore ai 200 kW costituiscono il 73% degli impianti installati. Per ragioni di conformazione del territorio e ventosità, la quasi totalità (92%) della potenza connessa è localizzata nel Sud e nelle Isole. Si registra un calo per il comparto dell’idroelettrico che vede ridursi del 52% la nuova potenza installata, mentre il numero di unità di produzione rispetto allo stesso periodo del 2015 è cresciuto del 3%. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento di potenza rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Sicilia e Toscana. Gli impianti idroelettrici di taglia inferiore ai 3 MW connessi nei primi cinque mesi dell’anno costituiscono l’ 80% del totale. Ad ogni modo rispetto ai risultati del primo quadrimestre si registra un miglioramento della nuova potenza eolica e fotovoltaica installata, mentre frena notevolmente l’idroelettrico. L’analisi dei dati congiunturali dell’ultimo trimestre, conferma, invece, un andamento positivo per il solo fotovoltaico (+27%), mentre calano eolico(-36%) e idroelettrico(-22%). Un segnale importante per il mercato del fotovoltaico arriva anche dagli impianti utility scale grazie alla realizzazione dell’impianto da 19 MW, auspicando che ciò sia una timida ventata di ottimismo per il futuro. E’ una buona notizia che il Decreto Ministeriale sulle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico sia stato finalmente firmato e pubblicato in GU. Il ritardo accumulato dal decreto (era attesa l’efficacia del provvedimento a decorrere dal 1.1.2016) ha bloccato temporaneamente gli investimenti futuri del nostro paese nelle tecnologie “verdi” per supportare la transizione dalle fossili alle rinnovabili. Con la pubblicazione del provvedimento tali investimenti finalmente ripartiranno. Tra gli elementi positivi del provvedimento si rileva la modifica del calcolo del contatore incentivi del GSE, che si auspica dia una boccata di ossigeno al temuto raggiungimento del tetto di spesa degli incentivi e la possibilità di intervenire sugli impianti in esercizio – anche del fotovoltaico - per manutenzione ed ammodernamento degli stessi. Siamo molto contenti che sia stata accolta la richiesta di ANIE Rinnovabili con riferimento all’art. 3 comma 2 lettera a) per consentire la validità di questo D.M. fino a tutto il 2017 per tutte le tipologie degli impianti ad accesso diretto a differenza della versione in bozza nella quale solo il mini-idroelettrico beneficiava di una validità sino al 2017. Adesso però occorre immediatamente ripartire per programmare il prossimo triennio al fine di garantire una maggior penetrazione delle fonti rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico nel mix produttivo italiano ed il mantenimento in esercizio degli impianti esistenti, per i quali decadrà la convenzione delle tariffe incentivanti con il GSE. ANIE Rinnovabili è attiva in questi ultimi giorni su più fronti. Tra i principali temi in esame figurano la consultazione sulla riforma tariffaria degli oneri generali di sistema della bolletta elettrica per gli utenti non domestici, incluso il capitolo delle imprese energivore, la consultazione sulla riforma del mercato per il servizio di dispacciamento e la consultazione sulla revisione della disciplina degli sbilanciamenti effettivi.
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Il settore delle fonti rinnovabili nei primi due mesi del 2016 mostra complessivamente un timido segnale di ripresa rispetto al primo bimestre 2015, con un +11%. L’elaborazione dei dati si basa sui comparti fotovoltaico, eolico e idroelettrico. Si evidenzia un deciso miglioramento per il fotovoltaico, che prosegue il trend positivo degli ultimi mesi del 2015: la potenza dei nuovi impianti entrati in esercizio è aumentata del 28%, registrando un totale di 53,7 MW installati. Il 96% degli impianti connessi in rete, a cui corrisponde il 62% della nuova potenza fotovoltaica, è caratterizzato da taglie sino a 20 kW. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento di potenza sono Campania e Sicilia. Si registra un’inversione di tendenza per l’eolico con la potenza degli impianti entrati in esercizio in diminuzione del 36%. Anche per l’eolico, il maggior contributo è dato dalle piccole taglie; infatti, gli impianti di potenza inferiore ai 200 kW costituiscono il 97% del totale, a cui corrisponde il 71% della potenza eolica connessa in rete. Per quanto riguarda la diffusione territoriale, il maggior incremento di potenza connessa rispetto all’anno precedente si è registrato in Sicilia. Non positivo l’inizio dell’anno anche per l’idroelettrico, la cui potenza degli impianti connessi in rete ha subito un decremento dell’8%. Da sottolineare come tutti gli impianti entrati in esercizio siano di taglia inferiore a 3.000 kW. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento di potenza rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono Lombardia, Toscana e Veneto. Dopo il primo trimestre dell’anno è prematuro fare previsioni per il 2016. L’analisi dei dati tendenziali lascia spazio ad un certo ottimismo, ma il confronto dell’andamento tra primo bimestre del 2016 e ultimo del 2015 – sulla base della stima preliminare del GSE sul 2015 e sulla base dei dati Terna fermi a novembre 2015 - è poco confortante; il settore ha registrato un brusco rallentamento (- 69%) con dinamiche molto differenziate per i singoli comparti: resiste il fotovoltaico (-4%), frena l’idroelettrico (-65%) e si ferma l’eolico (-96%). Il ridimensionamento dell’idroelettrico e dell’eolico è molto probabilmente da imputarsi soprattutto all’incertezza normativa sul decreto FER non fotovoltaiche, provvedimento che è tuttora al vaglio della Commissione Europea, nonostante avesse dovuto normare i meccanismi incentivanti dell’intero 2016. Inoltre per l’eolico è prevedibile che alcuni provvedimenti regionali potrebbero rallentarne lo sviluppo. In Campania il Consiglio Regionale ha espresso parere favorevole al Disegno di Legge Regionale, che include la moratoria di 180 giorni al rilascio di nuove autorizzazioni per impianti eolici su tutto il territorio campano. In Calabria invece il Consiglio Regionale, nell’ambito del Quadro Territoriale Regionale a valenza Paesaggistica (QTRP), è in procinto di individuare aree potenzialmente non idonee all’installazione di impianti, che ridurranno ulteriormente le aree disponibili. In entrambi i casi, fatti salvi eventuali nulla osta previsti ove l’impianto ricada in aree soggette a tutela dell’ambiente, del paesaggio o del patrimonio artistico-culturale, la normativa regionale obbligherebbe gli impianti eolici compresi tra 20 e 60 kW all'Autorizzazione Unica, che la normativa nazionale impone solo per gli impianti superiori ai 60 kW. Sicuramente non ha giovato allo sviluppo delle FER non fotovoltaiche anche il fatto che il contatore fosse prossimo al tetto di spesa annuale senza l’elaborazione di scenari plausibili del suo andamento. Per questo motivo è molto importante lavorare sul fronte legislativo e normativo per le regole che traguarderanno il 2020, così come previsto dalla disciplina europea sugli aiuti di Stato in materia di energia. Al momento non risulta essere aperto alcun capitolo presso il MiSE, mentre il MIPAAF sta lavorando sul comparto delle biomasse. Si auspica, infine, che l’incertezza normativa originata dalla revisione tariffaria sugli oneri generali di sistema per le utenze non domestiche non determini già a partire dal 2016 un ulteriore calo degli investimenti nel fotovoltaico e più in generale sull’autoconsumo.
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Il 2015 è stato un anno in chiaroscuro per il fotovoltaico italiano: la potenza degli impianti entrati in esercizio nel periodo da gennaio ad ottobre 2015 è diminuita del 50% rispetto a quella del medesimo periodo dell’anno scorso, registrando un totale di 244 MW installati. Nonostante il trend annuale negativo, nel corso dei singoli trimestri si evidenziano timidi segnali di ripresa: nel secondo trimestre si registra una crescita del 10% della potenza installata rispetto ai primi tre mesi. In crescita anche il terzo trimestre: +18%. Emilia Romagna, Lombardia e Veneto sono le regioni nelle quali sono entrati in esercizio più di 30 MW, per un totale di 100 MW installati. Per quanto riguarda le fasce di potenza, il maggior contributo è dato dalle utenze residenziali (impianti sino a 20 kW) che rappresentano il 64% del totale installato. Da giugno ad ottobre si registra un incremento di MW installati nella fascia tra 20 e 200 kW, tipica dei fabbricati industriali che lascia presagire ad una maggior diffusione degli impianti in regime di SEU. A gonfie vele, invece, il settore eolico: la potenza degli impianti entrati in esercizio è cresciuta del 285% rispetto a quella del medesimo periodo dell’anno scorso e si stima che gli impianti di taglia con potenza sino a 200 kW (che contraddistingue il minieolico) siano 603 ovvero l’88% del totale e che ad essi corrisponda il 12% della potenza eolica entrata in esercizio. Situazione non facile infine per il settore idroelettrico. La potenza degli impianti entrati in esercizio è diminuita dell’11% rispetto a quella del medesimo periodo dell’anno scorso. Si stima che gli impianti di taglia con potenza sino a 3.000 kW, che contraddistingue il mini Idroelettrico, siano 175 (96% del totale)