L’Unione Europea ha definito dei nuovi obiettivi, nell’ambito del quadro per il clima e l’energia, che devono essere centrati entro il 2030. Tra questi è presente la copertura, mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili, di una quota pari al 27% del consumo energetico. In questo contesto pos-sono rivestire un ruolo strategico i biocombustibili, tra i quali va anno-verato il bioetanolo, prodotto da biomasse. Da ciò nasce un’attenzione verso l’analisi delle conseguenze di eventi incidentali (prevalentemente pool fire), derivanti da rilasci accidentali di questo vettore energetico, poiché esso è classificato come un liquido facilmente infiammabile ai sensi del Regolamento CE 1272/2008.
R. Lauri
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Il punto di partenza di questo lavoro è la Direttiva Seveso III, che, recepita in Italia con il D. Lgs. 105/2015, permette di classificare ed analizzare gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. Gli effetti di un evento incidentale ricadono sul territorio con una gravità di norma decrescente in relazione alla distanza dal punto di origine o di innesco dell’evento, salvo eventuale presenza di effetti domino. Ai fini di valutare le ricadute dell’incidente sul territorio esterno all’insediamento produttivo, devono essere stimate le estensioni delle aree di rischio.
Fiera internazionale rinnovabili ed efficienza energetica 16 – 17 ottobre Veronafiere
L'Energia si Rinnova