L'incessante aumento della domanda di elettricità, il riscaldamento globale con i suoi effetti sul clima, il conseguente phase down dei fossili, l'esigenza di diversificare le fonti per incrementare l'autonomia energetica, la necessità di anticipare la transizione ecologica, la crescente sicurezza della tecnologia, richiamano un forte, diffuso interesse sullo sfruttamento dell'atomo.
Pierangelo Andreini
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- Articoli/Atti convegno
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Nell'articolo sulla corsa del nucleare in Cina, di cui si parla in questo numero, si è detto del gigantismo dell'impegno cinese, che riguarda peraltro lo sviluppo di tutta la sua economia, ivi compresa la formidabile spinta che il Paese di Mezzo sta imprimendo per accelerare la transizione energetica e raggiungere la neutralità climatica al 2060. A tal fine puntando su ogni tecnologia disponibile. Cosa che la Cina può permettersi ampiamente, perché continua a crescere, anche se meno velocemente di prima e se concorre per ora al PIL mondiale solo per meno di 1/5, a fronte di oltre la metà dell'insieme di USA, UE e degli altri Paesi ad economia libera.
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Puntualmente, entro la data fissata del primo luglio, il MASE (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica) ha trasmesso alla Commissione Europea (CE), la versione finale del PNIEC, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, la cui stesura preliminare era stata sottoposta alla CE dal Ministero un anno fa, nei primissimi giorni di luglio, della quale ha confermato gli obiettivi.
- Pierangelo Andreini
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Molta strada è stata percorsa da quando si è iniziato a discutere di analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment - LCA). Già dai primi anni '60, caratterizzati dall'eccesso di consumismo seguito al temine del secondo conflitto mondiale, anche come reazione alle sofferenze subite e alla scarsità dei beni verificatasi negli anni precedenti.
- Pierangelo Andreini
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Con 2/5 del consumo energetico dell'UE e più di 1/3 dei gas climalteranti globalmente immessi nell'atmosfera, gli edifici del Vecchio Continente costituiscono un asset fondamentale per attuare la transizione ecologica (1). Basti pensare che gli immobili nuovi o ben ristrutturati assorbono circa 1/10 di quelli meno efficienti per comprendere e apprezzare la valenza dell'edilizia come driver di uno sviluppo sostenibile a tutto campo, ambientale, economico e sociale.
- Pierangelo Andreini
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Ambiente e clima: il progressivo degrado del primo e la crescente velocità con cui sta cambiando il secondo dicono che avremmo dovuto agire prima e non possiamo permetterci ulteriori ritardi. L'aumento e le gravi conseguenze del surriscaldamento globale, con l'incremento della frequenza di incendi spontanei, siccità, ondate di calore, uragani, tempeste, e tanto altro segnano l'urgenza e la necessità di uscire rapidamente dall'era del carbonio.
- Pierangelo Andreini
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L'anno scorso, nel servizio sul phase-out dei motori endotermici, pubblicato in marzo (1), e nel successivo sulla normativa allo studio per limitare l'impatto dei nuovi veicoli stradali sulla qualità dell'aria, pubblicato in ottobre (2), si è detto delle proteste dei costruttori, non solo per l'uscita di scena, prevista dal 2035, ma anche per il rigore eccessivo dei requisiti da rispettare nel periodo transitorio per la commercializzazione nell'UE dei mezzi stradali di nuova produzione.
- Pierangelo Andreini
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Nella riunione del G7 su Clima, Ambiente ed Energia, organizzato dall'Italia a Torino dal 28 al 30 aprile scorsi, si è parlato ripetutamente dell'opzione nucleare.
- Pierangelo Andreini
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Nell'articolo pubblicato a fine anno (1), nel quale ho riferito i modesti risultati raggiunti in dicembre a Dubai dalla COP 28 (30 novembre-13 dicembre), ho sottolineato l'enorme quantità di metano che viene rilasciata annualmente in atmosfera. In esso ho accennato al fatto che circa 150 Paesi hanno sottoscritto un "Impegno Mondiale sul Metano - Global Methane Pledge", lanciato a margine della COP 26 di Glasgow del 2021, obbligandosi a limitare collettivamente le emissioni antropiche di CH4 per raggiungere entro il 2030 un target di riduzione del 30%, sul valore del 2020. Un obiettivo importante, visto che contrarrebbe l'entità del riscaldamento globale di almeno 0,2 °C al 2050.
- Pierangelo Andreini
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Come ogni volta accade, l'inizio dell'anno porta a riflettere sul fluire del tempo e sul futuro che ci aspetta. A immaginare con apprensione, variamente giustificata, come sarà il domani. Tanto più nel frangente attuale, consapevoli che il nuovo corso offre l'opportunità di migliorare il benessere dell'ecosistema e, con esso, la qualità della vita e della convivenza civile, ma reca pure gravi e temibili rischi. In quanto è del tutto evidente che la debolezza della governance globale nel comporre gli scontri, facendo leva su cultura, assennatezza e responsabilità, non ha la forza di evitare o, per lo meno, di mitigare le minacce e i mali che insidiano il Pianeta.
- Pierangelo Andreini, Vicepresidente ATI
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L'edizione annuale del World Energy Outlook dell'IEA, diffusa il 24 ottobre (1), aggiorna come di consueto i valori del fabbisogno energetico, mondiale, per aree regionali e singoli Paesi, stimati al 2030, 2035, 2040 e 2050, secondo i tre scenari: STEPS (STated Energy Policies Scenario - delle politiche dichiarate), APS (Announced Pledges Scenario - degli impegni annunciati), e NZE (Net Zero Emissions - delle emissioni nette zero entro il 2050), ponendoli a confronto con i dati consolidati del 2010, 2021, 2022.
- Pierangelo Andreini, Vicepresidente ATI
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Martedì 10 ottobre, è entrata finalmente in vigore la direttiva del Consiglio e del Parlamento europei sull'efficienza energetica del 13 settembre (2023/1791), dopo i 20 giorni stabiliti dalla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione (GUUE L 231 del 20 settembre) e una lunga gestazione protrattasi per due anni. Un periodo durante il quale molto è cambiato, per i postumi della pandemia, gli effetti del cambiamento climatico e quelli ancor più devastanti dell'invasione russa dell'Ucraina. Un conflitto alle porte dell'Europa che ha indotto il Vecchio Continente a cercare di rendersi indipendente dalle risorse fossili ben prima del 2030.
- Pierangelo Andreini, Vicepresidente ATI
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A metà febbraio, nella seduta plenaria del 14, il Parlamento Europeo ha approvato in ultima lettura la proposta di modifica del Regolamento 2019/631/UE che, nella formulazione attuale, impedisce di fatto la vendita a partire dal 2035 di auto e veicoli commerciali leggeri (furgoni) di nuova costruzione mossi da motori termici.
- Pierangelo Andreini
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Per Aristotele il tempo è solo una misura del cambiamento, se niente si muove e cambia, non c'è tempo, perché esso è la traccia che lascia il movimento. Al limite anche solo quello della respirazione o dei "moti dell'anima", per un uomo fermo nel silenzio.
- Pierangelo Andreini
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Il crollo del ponte Morandi, con i suoi drammatici effetti in termini di perdite umane ed economiche, ha evidenziato nel modo più tragico e concreto l'enormità del rischio che comporta l'inadeguata manutenzione e il conseguente mancato adeguamento degli impianti e cosa significa lesinare gli investimenti sulle infrastrutture.
- Pierangelo Andreini
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La seconda parte della storia dell'ATI ci ha parlato di un periodo difficile, quello della ricostruzione e del critico diffondersi di nuove istanze sociali e ambientali, affrontato dai maestri che hanno fatto grande l’associazione con lungimiranza e coraggio, vicariando con successo la debolezza iniziale delle istituzioni.
- Pierangelo Andreini
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Si dice che per rimettere in moto la crescita occorre favorire la domanda interna, promuovere gli investimenti, ridurre l’alto prezzo dell’energia, semplificare il sistema amministrativo e regolamentare: troppo oneroso per le imprese. Poco si parla però della prima leva che si dovrebbe azionare per rimettere in carreggiata il Paese.
- Pierangelo Andreini
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Dopo il primo passo nel marzo dell’anno scorso con il libro verde sui target in materia di clima ed energia al 2030, a fine gennaio la Commissione Europea ha definito il quadro strategico degli interventi. Per l’Esecutivo comunitario è indispensabile che si proceda rapidamente al varo di un nuovo quadro legislativo che garantisca investimenti adeguati per una crescita sostenibile, prezzi competitivi e accessibili per l’energia e una maggiore sicurezza energetica.
- Luca Iannantuoni
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L’articolo illustra l’efficacia di una tipica strategia di incendio a zone per il confinamento fumi in un tunnel stradale, con l’obiettivo di stimarne le conseguenze in termini di condizioni di sicurezza delle persone mediante l’applicazione di un modello validato di scenario di incendio in un tunnel stradale e di erogatore water mist.
- Pierangelo Andreini
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L’anno prossimo il PIL riprenderà a crescere di qualche decimo di punto, dicono gli analisti, tuttavia nell’ipotesi migliore registrerà a fine 2013 un calo dell’1,9%, che a partire dal 2007 potrà portare come conseguenza della crisi a una contrazione cumulata del prodotto nazionale prossima al nove per cento. Ciò significa, in termini concreti, la perdita di un quarto della produzione industriale e una riduzione del 27% degli investimenti. Ma quel che più conta, un tasso di disoccupazione ormai ben oltre il 12% (12,2), che ha superato da tempo la fatidica soglia del 40% per quella giovanile, tra i 15 e i 24 anni. La recessione è tecnicamente finita, quindi, ma non è risolto il problema di come rimediare ai danni sin qui accumulati ed è sempre più evidente il rischio, che la crescita possa riprendere senza benefici per l’occupazione.
- Pierangelo Andreini
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Nell’ultimo discorso sull’economia di fine luglio il Presidente Barack Obama ha invocato una drastica semplificazione del fisco societario per promuovere le produzioni nazionali senza gravare sul bilancio pubblico. È un’ulteriore tappa nel percorso che gli USA hanno imboccato da tempo e con grande determinazione per rilanciare il settore manifatturiero, considerato strategico per la crescita e l’occupazione, in ciò aiutati dalla prospettiva di un’imminente autonomia energetica assicurata dallo sfruttamento dell’oil & gas da scisto. Ma è un’esigenza imperativa anche per l’Europa, che nonostante dall’inizio della crisi abbia perso tre milioni di posti di lavoro e il 10% della produzione, esita nell’adottare misure risolutive per rafforzare il tessuto manifatturiero, passaggio obbligato per riprendere la crescita.
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Con il PIL diminuito di oltre l’8% negli ultimi sei anni, la produzione industriale inferiore di un quarto, una perdita di 1,4 milioni di unità di lavoro, 70.000 imprese manifatturiere chiuse nello stesso periodo e consumi tornati ai livelli del 1997, la questione cruciale è come arginare la grave erosione che sta subendo la base industriale del Paese.
- Pierangelo Andreini
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Il mercato unico è da anni una forte realtà, sempre più solida, e può svolgere un ruolo fondamentale per portare l'Europa fuori dalla stagnazione economica, ma non comporta automaticamente benefici. In ogni caso, però, la tempestività di recepimento della legislazione è un requisito essenziale, perché rimane una condizione necessaria per conseguire gli obiettivi di integrazione e sostenibilità indicati nelle direttive.
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Gli investimenti nell'innovazione sono essenziali per mantenere e accrescere la competitività del sistema economico europeo e rilanciare lo sviluppo della Comunità. La resa innovativa nell'UE è migliorata di anno in anno nonostante il perdurare della crisi economica, ma il gap dell'innovazione tra gli Stati membri si sta allargando, con il rischio si scoraggiare l'imprenditorialità media e piccola e la conseguenza di indebolire ulteriormente le abilità delle PMI.
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Mario Silvestri, antesignano degli insegnamenti di energetica e fondatore dell'impiantistica nucleare in Italia, alla fine del 1988, concludendo una delle sue ultime fatiche, 'il Futuro dell'Energia'2, scriveva: 'Agli estensori del PEN (Piano Energetico Nazionale - ndr) va però dato atto che si trovavano davanti a un problema più difficile della quadratura del cerchio.
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Ogni anno il numero di motori elettrici che azionano l'industria nel mondo cresce del 10% e ha superato attualmente la cifra di 300 milioni di macchine. Alla base di ogni attività produttiva, assorbono oltre i 2/3 della domanda industriale di energia elettrica, più di 2/5 della domanda globale, destinata a raddoppiare entro metà secolo. Incrementandone l'efficienza con il programma europeo 'motor challenge', si potrebbero tagliare questi consumi del 60%.
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Sono entrate in vigore dal primo luglio le nuove norme che regolano la distribuzione, la vendita e l'impiego dei prodotti da costruzione, introdotte dal regolamento 305 del 9 marzo 2011 che ha sostituito la famosa direttiva vigente in materia, la 89/106.
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Dalla prima all'ultima, quante saranno le fasi della crisi' Tre, quattro, cinque: finanziaria, economica, sociale, quella della sostenibilità e quella ancor più temibile delle istituzioni' Da tempo, infatti, è del tutto evidente che il percorso imboccato è un cammino perverso, che potrebbe condurre al collasso, come preconizzato oltre quarant'anni fa dal Club di Roma nel suo famoso primo rapporto 'The Limits to Growth' .
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La crescente rilevanza della produzione di olio e gas da scisti (shale oil e shale gas) pone la necessità di comprendere e misurare nei loro effetti le conseguenze dei tanti aspetti connessi a questa rivoluzione tecnologica, non solo energetici, ma anche economici, ambientali, politici e sociali.
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A fine maggio il Governo ha dato il via libera al Decreto di recepimento della Direttiva europea 2010/31/UE sull'efficienza energetica nell'edilizia, disciplinando tra l'altro le caratteristiche degli "Edifici a Energia Quasi Zero" introdotti dalla legge europea. Coerentemente con quanto prevede la direttiva citata, entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a energia quasi zero e gli edifici di nuova costruzione dovranno rispettare gli stessi crit
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Con la progressiva integrazione economica della UE le merci possono circolare liberamente all'interno del mercato unico e i consumatori e le imprese possono acquistare e vendere prodotti nella UE e nei 3 paesi EFTA/SEE. Questo perché le norme dell'UE, in particolare quelle di sicurezza dei prodotti, sostenute dalle attività di vigilanza del mercato svolte dalle autorità nazionali, regolano dettagliatamente il mercato interno, di cui costituiscono la base fondamentale della sua costituzion
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Per la corte dei Conti europea gli obiettivi di investimento per l'efficienza energetica nell'UE non sono stati raggiunti. Lo sostiene l'ultima delle relazioni speciali della Corte, la relazione speciale (RS 21/2012) dal titolo 'Efficacia in termini di costi/benefici degli investimenti della politica di coesione nel campo dell'efficienza energetica' che ha valutato in particolare se gli investimenti della politica di coesione nell'efficienza energetica sono stati efficaci.
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Secondo le prime stime il manifatturiero ha nuovamente realizzato, pur tra molte difficoltà, un attivo nell'export secondo solo a quello della Germania. È un risultato vitale per la nostra economia e l'equilibrio della bilancia commerciale, se si considera che nel 2011 la sola valuta proveniente dai settori della meccanica non elettronica, degli apparecchi elettrici e dei prodotti in metallo, nel loro complesso, ha superato del 10%, la spesa per l'approvvigionamento di petrolio e gas de
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Sebbene appaia una conquista ormai scontata e superata, la realizzazione del così detto mercato interno, ovvero del mercato unico europeo, è stata una tappa fondamentale del processo di unificazione e rappresenta il coronamento di uno sforzo decennale, impegnativo e complesso, compiuto dalla Commissione negli anni '80 per far decollare l'integrazione economica del vecchio continente.
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La modernizzazione del settore energia rappresenta un elemento cardine dell'Agenda per la crescita sostenibile del Governo. Per questo, a oltre vent'anni dall'ultimo Piano Energetico Nazionale, l'Esecutivo ha predisposto e diffuso un documento di programmazione e indirizzo sulla materia, molto atteso dal settore, sul quale è in corso un ampio dibattito pubblico in modo che tutte le parti interessate abbiano la possibilità di confrontarsi apertamente su obiettivi, indirizzi e percorsi.