Rifiuti organici

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Articoli e news su Rifiuti organici

AB Group

Impianto di produzione e liquefazione del biometano da rifiuto organico

La struttura è attiva dal 2001 come impianto di compostaggio e nel corso del 2018 è stata interamente riqualificata e ampliata per trattare 73 mila tonnellate di rifiuti all'anno, garantendo così l'autonomia gestionale della frazione organica. Qui, infatti, vengono portati l'umido e il vegetale raccolti porta a porta nei 49 Comuni trevigiani serviti da Contarina. Si tratta di materiale differenziato di ottima qualità: la frazione estranea non compostabile in ingresso è meno dell'1% in peso, come registrato dalle analisi periodiche svolte.

Gruppo Hera

Premio Innovatori Responsabili, riconoscimento per l'impianto di biometano Biorg nella categoria 'Transizione ecologica'

La partnership tra Herambiente (Gruppo Hera) e Inalca (Gruppo Cremonini) ha ottenuto una menzione speciale per il contributo che l'impianto di Spilamberto dà alla decarbonizzazione: trasforma infatti i rifiuti organici e i reflui agroalimentari in biocarburante e compost a chilometri zero

AB

Biometano da rifiuto organico: inaugurato il primo impianto finanziato dal PNRR

Contarina e il Consiglio di Bacino Priula hanno inaugurato l'impianto per la produzione di biometano da rifiuto organico. Un progetto che permette di fare un ulteriore passo in avanti verso la sostenibilità ambientale, unico per il territorio ma anche a livello nazionale: è il primo impianto finanziato dal PNRR che entra ufficialmente in funzione.

Agatos

Accordo Agatos - Mitsubishi Electric: partnership vincente per impianti di biometano green

Agatos Energia, controllata di Agatos SpA, società quotata al mercato Euronext Growth gestito da Borsa Italiana ("Agatos"), e Mitsubishi Electric hanno stretto una partnership che prevede l'integrazione del processo BIOSIP per la produzione di biometano dai rifiuti organici con le soluzioni di controllo operativo "DCS iQ-R Platform" di Mitsubishi Electric.

Federico Valentini

Industria del riciclaggio del Biowaste

- Quadro impiantistico italiano - Quale evoluzione? - Quali incentivi?

Mouser
Paolo Ferrario

Come evitare i problemi di corrosione con i misuratori di portata per

Misurare in tutta sicurezza la portata del Biogas: come evitare i problemi di corrosione e lavorare al meglio Gli ingegneri responsabili della produzione di biogas che coinvolge i rifiuti organici industriali e il trattamento delle acque reflue urbane apprezzeranno il fatto che il robusto e affidabile misuratore ST51A di Fluid Components International (FCI) combina una precisione di misura superiore con un'elevata affidabilità e sicurezza di funzionamento.

Precision Fluid Controls

La misura di portata del Biogas: come evitare i problemi di corrosione con i misuratori di portata

Misurare in tutta sicurezza la portata del Biogas: come evitare i problemi di corrosione e lavorare al meglio Gli ingegneri responsabili della produzione di biogas che coinvolge i rifiuti organici industriali e il trattamento delle acque reflue urbane apprezzeranno il fatto che il robusto e affidabile misuratore ST51A di Fluid Components International (FCI) combina una precisione di misura superiore con un'elevata affidabilità e sicurezza di funzionamento. Il biogas proveniente da rifiuti organici come gli impianti di lavorazione di alimenti, i sistemi di fermentazione per prodotti lattiero-caseari o cantine e birrerie, così come il letame in azienda e gli impianti di trattamento delle acque reflue, viene spesso "digerito" in condizioni anaerobiche nei serbatoi dei reattori. Il risultato è un prezioso biogas, che viene misurato per supportare sistemi energetici ecologici di cogenerazione o per lo smaltimento in torcia. Questa potente miscela di metano combustibile (CH4), anidride carbonica (CO2), acqua e tracce di acido solfidrico corrosivo (H2S) è problematica per molte tecnologie di misurazione della portata. Le proprietà combustibili del gas CH4 richiedono le approvazioni di sicurezza HazEx. Inoltre, la natura corrosiva delle particelle di H2S influisce sulle prestazioni e può intasare molti sensori di flusso, portando a frequenti e laboriose pulizie. Il robusto misuratore massico termico ST51A di FCI è specificamente progettato per processi a biogas sporchi e potenzialmente pericolosi. Offre agli operatori del sistema una misurazione della portata massica altamente accurata e ripetibile per facilitare il controllo del sistema, registrare i dati di produzione del gas e fornire informazioni obbligatorie sulla sicurezza e sui rapporti ambientali. Per sopravvivere nei processi a biogas, il flussimetro ST51 è dotato di serie di una robusta struttura in acciaio inox 316 e di sensori termici in Hastelloy-C22. È dotato di un design senza parti in movimento, senza intasamenti, che elimina la necessità di una pulizia costante in condizioni di biogas umido e sporco. Il misuratore ST51A è dotato di approvazioni di sicurezza complete e globali per Divisione 1, Zona 1, area Ex. L'elettronica dello strumento è alloggiata in un resistente involucro con grado di protezione NEMA 4X, IP67 contro l'ingresso di polvere/acqua, completamente in metallo (alluminio e acciaio inox 316L) con doppie porte per condotti con filettature NPT o M20. Il trasmettitore può essere montato integralmente con l'elemento di portata (sonda) o può essere montato a distanza per una maggiore flessibilità di installazione. Lo strumento viene fornito di serie con doppie uscite 4-20 mA, conformi alle norme NAMUR NE43 e un'uscita a impulsi a 500 Hz. Il modello ST51A aggiunge le comunicazioni digitali tramite il protocollo HART, versione 7. Fornisce al personale dell'impianto dati digitali sui parametri di portata e temperatura, sullo stato di salute dello strumento, sulla diagnostica dei guasti e sulle informazioni sulla gestione delle risorse. Dispone inoltre della capacità di apportare modifiche alla configurazione sul campo, se necessario, utilizzando comunicatori portatili HART standard. Tutti i flussimetri di massa termici di FCI con comunicazione tramite protocollo HART sono certificati e registrati tramite FieldComm Group.

Gruppo Hera

Insieme a INALCA (Gruppo Cremonini) per la produzione di biometano

Le due realtà hanno siglato una partnership per la costituzione di una NewCo per la trasformazione di rifiuti organici e reflui agroalimentari in metano 100% rinnovabile e compost, grazie a un impianto dotato delle migliori tecnologie, in linea con gli orientamenti dell'economia circolare. Stanziati investimenti per 28 milioni di euro. Il Gruppo Hera, attraverso la controllata Herambiente, e la società INALCA (Gruppo Cremonini), leader nella produzione di carni e nella distribuzione di prodotti alimentari, hanno siglato una partnership per la costituzione di una NewCo, denominata BIORG, con la finalità di produrre biometano, un combustibile 100% rinnovabile, e compost dalla raccolta differenziata dell'organico e dai reflui agroalimentari. Grazie a un investimento di circa 28 milioni di euro, sarà ristrutturato un sito di proprietà di Herambiente nel modenese, a Spilamberto, utilizzando le migliori tecnologie disponibili. L'impianto per la produzione di biometano entrerà in funzione entro il 2022. Dopo l'esperienza pionieristica di Sant'Agata Bolognese (BO), avviata nel 2018, prosegue così per il Gruppo Hera lo sviluppo della filiera del biometano, con l'obiettivo di arrivare a produrne nel 2024 oltre 15,5 milioni di metri cubi all'anno, aumentando più del doppio l'attuale quantitativo. Gli importanti benefici ambientali derivanti dalla partnership, anche per il territorio In particolare, in linea con l'attenzione della multiutility per tutti gli aspetti di sostenibilità ambientale, l'impianto di Spilamberto non comporterà l'utilizzo di nuovo suolo. Il gas naturale sarà ottenuto dalla digestione anaerobica di rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata del Gruppo Hera e dagli scarti derivanti dal processo di lavorazione dell'industria agroalimentare, tra cui il processo produttivo delle carni di INALCA, società controllata dal Gruppo Cremonini. La produzione attesa, a regime, è di 3,7 milioni di metri cubi di biometano all'anno, che verranno immessi nella rete gas e restituiti al territorio per l'utilizzo in autotrazione.

Giacobbe Braccio

Bioenergia, bioraffineria e chimica verde

La biomassa, definita come qualsiasi materiale organico degradabile (scarti agricoli, coltivazioni dedicate, rifiuti organici etc.) è tra le fonti rinnovabili la più versatile, ricopre un ruolo chiave nella transizione ecologica dell'economia in quanto è in linea con un modello di "economia circolare" basato sul recupero dei prodotti di scarto e dei rifiuti ed il loro reintegro nel ciclo produttivo. In aggiunta agli impieghi tradizionali che ne privilegiano l'utilizzo per la produzione di energia termica ed elettrica, la biomassa può essere impiegata per la produzione di biocarburanti di diverso tipo e come fonte di prodotti chimici green in sostituzione di intermedi fossili. In Italia, tra il 2005 e il 2018, la produzione di energia da fonti rinnovabili è raddoppiata, passando da 10,7 a 21,6 Mtep e coprendo circa il 17,8% del Consumo finale Lordo Nazionale.

Waste - La Fiaccola Casa Editrice

Waste: la rivista dedicata alla circular economy ed al complesso mondo dei rifiuti

Suddivisa in quattro macro-categorie: rifiuti solidi, acque reflue, biowaste ed economia circolare, Waste affronta temi come raccolta e trasferimento rifiuti, riciclaggio, tecnologie di trattamento, produzione di energia, gestione delle discariche; fornendo dati relativi a ricerca universitaria, aziende, mercati e direttive del comparto.

Gli ultimi webinar su Rifiuti organici

Alberto Confalonieri

La filiera del biowaste

Il CIC, Consorzio Italiano Compostatori, è una struttura senza fini di lucro che conta 136 consorziati. Tra le altre, si pone le seguenti domande: quali sono le statistiche sulla raccolta differenziata dei rifiuti organici in Italia? Qual è stata l'evoluzione del sistema impiantistico? Perché possiamo definire la filiera del biowaste come virtuosa?

Altri contenuti su Rifiuti organici

Emerenziana Salis

La commercializzazione del compost a Tempio Pausania e Ozieri: due reltà a confronto

L'impianto di Ozieri possiede una linea di miscelazione e biocelle statiche di fermentazione accelerata. La maturazione aerata è con rivoltamento automatico mediante carroponte con coclee. L' impianto di Tempio Pausania ha una linea di miscelazione e il compostaggio accelerato in bacino aerato con rivoltamento automatico mediante carroponte con coclee.

Werner Zanardi

Compost di qualità: normativa e certificazioni

Il Marchio di qualità è stato istituito come strumento utile: – ai consumatori potenziali per verificare la qualità dell’ammendante richiesto e/o utilizzato. – ai produttori di ammendante compostato qualificati e competenti al fine di: • monitorare la produzione e la qualità del prodotto, • definire delle procedure di autocontrollo nella filiera di produzione di Ammendante e quello di fornire linee guida per la qualità

Alberto Confalonieri

Presidi ambientali: gli odori, la gestione del biofiltro, adempimenti e analisi

Panoramica sulle cause frequenti di disturbo olfattivo: - Messa a parco in maturazione di materiale ancora fortemente odorigeno - Interruzione precoce dei processi metabolici aerobi - Stazionamento all’aperto di sovvalli ad elevata componente fermentescibile - Pozze di percolato Focus sulla conduzione ottimale del processo per ridurre la produzione di odori.

Marco Ricci

La raccolta differenziata del biorifiuto - modelli e costi del sistema secco/umido

Percentuali elevate di RD sono traguardabili solamente attivando la RD della FORSU e di altre RD strategiche • I circuiti di RD della FORSU a domicilio garantiscono elevate intercettazioni e buoni standard di qualità (MNC < 5%); nelle regioni del Sud-Italia tale frazione può determinare il 20-25% di RD • La progettazione efficace del sistema di gestione della FORSU (e di altre RD strategiche) consente di integrare la RD con la raccolta del RU residuo • I sistemi di raccolta secco/umido domiciliari sono economicamente concorrenziali alle situazioni che non effettuano la RD della FORSU ed ai sistemi di raccolta stradali • Anche in realtà turistiche sono gestibili sistemi di raccolta domiciliari • Le raccolte domiciliari determinano maggiore occupazione e un parco mezzi più differenziato tra mezzi ad elevata portata e mezzi satellite

L.Rossi

Misura del potenziale metanigeno(test BMP) di sottoprodotti e rifiuti organici

Test bmp (a norma uni en iso 11734:2004) strumento ottimale per massimizzare le informazioni ottenibili ai fini della valorizzazione energetica di tutte le biomasse. Nel caso di rifiuti organici, quali fanghi e, soprattutto, FORSU, conoscenza delle caratteristiche merceologiche, chimico-fisiche e della producibilità in biogas elementi indispensabili per corretta progettazione e gestione impianti. Le modalità di raccolta della FORSU incidono non solo sulla qualità «merceologica» (frazioni non compostabili), ma anche sulla resa in biometano.

Mouser
Massimo Centemero

Recupero di energia e materia dai rifiuti organici

Effetti del compost in operazioni di bonifica; si assiste a un generale decremento della tossicità osservata nelle biopile realizzate con compost. La presenza di POP’s decresce del 65 ± 11% dopo 14 giorni e dell’80 ± 0% dopo 70 giorni di compostaggio.

Paolo Bozano Gandolfi

Produzione di energia e compost da rifiuti organici, urbani e industriali e da biomasse agricole

Analisi sulle problematiche riscontrate in impianti di digestione anaerobica che hanno trattato biomasse ed affluenti zootecnici, fanghi da depurazione reflui, sottoprodotti e scarti agroalimentari. Diverse le difficoltà affrontate, dalla presenza di contaminanti nella sospensione organica e nel digestato all'incremento dell’usura ed degli intasamenti. che hanno comportato costi elevati e il fermo dell'impianto.

Circuito EIOM